Non è facile definire cosa esattamente si intenda per gioco.
Secondo una prima interpretazione il gioco è una attività fine a sé stessa,cioè “una finalità senza fine” ma non degradata, che è piacevole di per sè e si sottrae alle categorie temporali e che proprio per queste caratteristiche si contrappone alla attività lavorativa.
Il gioco è come una attività biologica,finalizzata a ripristinare l’equilibrio neurodinamico mediante una scarica motoria in cui viene liberato un surplus energetico.
Il gioco è una attività piacevole in quanto nella libertà di scelta e d’approccio risultano gratificate esigenze profonde di natura affettiva.